mercoledì 14 novembre 2007

Vita Quotidiana - Dio benedica l'Argentina!

Lo sospettavo da parecchi anni, ma in passato era solo un’idea latente, che affiorava durante qualche notte insonne e particolarmente agitata, o magari in qualche lungo viaggio noioso, senza libri e senza Ipod, quando non ti resta che utilizzare i pochi neuroni sopravvissuti alle notti in discoteca per ingannare il tempo che sembra non passare mai.

Io con l’Italia non c’entro un benemerito cacchio.

Io sono un esule. E per la precisione un esule argentino. Un figlio della Pampa non si sa perché depositato da qualche cicogna cretina nelle terre sabaude anziché nelle lande sterminate dell’altra parte del mondo. Avrei dovuto crescere libero nei pascoli, passare la mia infanzia e la mia adolescenza a ritmo di tango, avere come vicino di casa un gentile vecchietto ex criminale nazista, avrei dovuto diventare un campione di calcio…

Invece no, sono nato qui, nella città più vecchia e decrepita di una nazione vecchia e decrepita di un continente vecchio e decrepito.

Il sospetto che il mio destino avrebbe dovuto essere diverso ha radici lontane, ma ora è diventato una certezza. E questa certezza ha 3 nomi, nomi di donna.

Evita, Isabelita e Cristina.
Il Mito, la Mediocrità, Il Camp.

Da bambino grasso quale ero, che sgomitava per trovare il senso della sua presenza sulla Terra, la mia curiosità malata mi faceva trovare appassionanti tutte quelle cose che i miei coetanei, anche quelli più disfunzionali, trovavano vomitevoli: una di queste è stata per un certo periodo Evita Peron.
Complice il successo planetario del musical a Lei dedicato (che ancora ora mi fregio di sapere interamente a memoria, cori compresi) ne ero rimasto totalmente affascinato.
Con gli scarsi mezzi dell’epoca avevo cercato di capire chi fosse, da dove venisse e perché, nonostante non avesse mai recitato in un film o cantato canzoni di successo, fosse ancora una figura così brillante e presente nelle cronache storiche. Incidentalmente, poi, una mia vecchia zia che narrava spesso di lontani parenti emigrati in Argentina, mi regalò un volume a Lei dedicato: commemorava l’inaugurazione, avvenuta credo nel 1950, di una scuola elementare sperduta nella Pampa, riccamente decorata con foto di Evita elargente pacchi di masserizie alla folla adorante, composta per lo più da donne e bambini della mia età. Una lettura per me semplicemente travolgente, anzi, di più, un vero segno del destino.
La mia follia per Evita, a quel punto, esplose in tutta la sua virulenza, e come preso da un sacro fuoco cercai tutto il possibile su di lei. Leggevo cose illeggibili, soprattutto per un bambino da poco in età scolare, collezionavo foto (Internet, all’epoca, era troppo anche per i telefilm di Spazio 1999…), battevo a tappeto tutte le biblioteche a portata di autobus da casa mia, spaccavo le palle a mia madre perché mi raccontasse cosa sapesse di lei, ma mia madre, da CCC (Casalinga Comunista Combattente) quale è sempre stata si rifiutava di parlarne (c’era la dittatura fascista in Argentina, e assieme al Cile era considerata il Regno del Male).
Per un breve ma intenso periodo la mia attenzione di bambino rimase focalizzata tutta su di Lei. Poi, piano piano, complice la lontananza fisica del paese d’origine, il totale disinteresse famigliare e il rischio di perdere tutti i miei amichetti che volevano sentire parlare di Heidi e Goldrake e non di una vecchia ormai morta e completamente dimenticata, la mia passione scemò.
Ed entrò in letargo.

Molti anni dopo, ormai all’alba dei miei 30 anni, la passione per l’Argentina riaffiorò, quasi per caso, dopo aver visto in televisione “Missing”, un vecchio film di Costa-Gavras. Nonostante il mio cuore di pietra, ne fui parecchio colpito: cominciai quindi a raccogliere informazioni in ordine sparso, a leggere qualche cosa sulla dittatura, sulle Madri di Plaza de Mayo, sui desaparecidos in generale e a cercare di capire cosa fosse successo, e soprattutto perché.
Poi, all’improvviso, nel mare magno delle cose lette, viste ed orecchiate mi si presentò una figura di una tale mediocrità e di una tale inutilità che ne fui immediatamente conquistato: Isabelita Peron. Nella mia crassa ignoranza ero sempre stato certo del fatto che Isabelita fosse una figlia, o una cugina, o una parente inutile di Peron: ora scoprivo che era sua moglie. E anche di più, che era stata ballerina di un gruppo folkloristico! E non solo! Che,per malevolenza del caso, era stata anche la prima donna prima vice poi presidente dell’Argentina! Certo, in seguito alla morte del marito, ma ancora meglio: l’esempio perfetto della persona sbagliata, nel momento sbagliato, al posto sbagliato.
Tutto quello che mi sono sempre sentito nella mia vita.
Se poi si aggiungeva il fatto che fosse cotonata come una pazza e indossasse improbabili vestiti fiorati che non si erano mai visti prima, beh, ragazzi, il gioco era fatto!
Per un breve periodo, quindi, la mia icona diventò l’orrenda Isabelita. Certo, cercare materiale su Evita era un gioco da ragazzi persino vent’anni prima, e ora era più facile che mai, ma su Isabelita era un lavoro improbo: mia madre, la mia memoria storica, non aveva nessuna intenzione di aiutarmi e quando gliene parlai mi definì semplicemente “Cretino” (nonostante io cercassi di mimetizzare la mia passione con una seria necessità di capire la dittatura argentina).
Un viaggio a Buenos Aires, fortemente desiderato e finalmente compiuto, segnò il definitivo declino della mia passione per la povera ballerina. Neanche laggiù, infatti, nessuno ne voleva parlare.

E arriviamo ad oggi. Uomo fatto, senza più timori di sorta, con una vita piena, che è stato capace di cambiare il proprio corpo con fatica e dedizione, e di lasciare, alle soglie dei quarant’anni , un lavoro che dopo decenni non lo soddisfaceva più e una città, la sua città, che ormai gli stava stretta come una pancera. Che si riteneva ormai realizzato, senza più paura del futuro e con tante certezze nella sua piccola borsa da viaggio…

E improvvisamente cosa succede? Cosa mi combina di nuovo l’Argentina?

Va alle urne, e tanto per gradire mi elegge come presidente una donna. Ma non una donna qualsiasi, a quello ci avevano pensato un sacco di altri paesi più evoluti del nostro, tipo la Liberia, ma una come Cristina Kirchner.
Una donna sempre pettinatissima, vestitissima, truccatissima. Una donna capace di far aspettare i manifestanti che protestano sotto la Casa Rosada solo perché non ha finito di truccarsi ma che ha costretto il marito, Nestor Kirchner, presidente prima di lei, a varare leggi contro i responsabili dei crimini durante il periodo della dittatura.
Una donna che non nasconde un uso estensivo del botulino (non potrebbe, del resto, neanche volendo…) e del chirurgo plastico, vanitosa ed egocentrica ma che se sei etero o gay non le frega nulla, Lei rispetta tutti e vaffanculo!
Una donna che si è arricchita con il suo lavoro, ma che durante la dittatura ha abbandonato la vita politica, rifiutato di mischiarsi con il Tiranno e che è di sinistra e non ha paura a proclamarsi tale. Una donna vera. Una donna totale. Un’icona gay. L’unica donna che vorrei essere se fossi donna.
Ed il mio piccolo mondo di certezze crolla: capisco improvvisamente che non sono italiano per niente. Che con questo paese non c’entro più nulla.

Sono Argentino, cacchio.

E se becco la cicogna che ha sbagliato sono cazzi suoi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...Nostalgia, nostalgia canaglia
Che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
E un incendio che non spegni mai
Nostalgia, nostalgia canaglia
Di una strada, di un amico, di un bar
Di un paese che sogna e che sbaglia
Ma se chiedi poi tutto ti da...

Al Bano - Romina Power
Titolo: Nostalgia Canaglia
Autori: Pallavicini - Molco - Carrisi - Power - Mercurio
Edizione: Sanremo 1987

Anonimo ...ma nemmeno troppo ;O)

Anonimo ha detto...

Annamo bbene!!!

Ciao Massi figlio di zara!!!

:-)

Anonimo ha detto...

Che bella riflessione! Davvero molto profonda e sentita!!
Mi è piaciuta davvero molto!! A parte il fatto che sto bene a Roma per il resto condivido quasi tutto poiché alcuni stati d’animo li ho vissuti in pieno! Ovviamente cambia la generazione e le esperienze, cambia il luogo dove queste sono state vissute ma il succo è sempre quello!
Io mi sento molto più italiano però! eheheh… certo a volte bisogna stare attenti a gridarlo forte… coi tempi che corrono!!!
Leggendo questo post mi sono passati in mente dei pensieri agrodolci che non si fanno tutti i giorni!! Sia seri che meno seri.
Sono cresciuto in un piccolo paese, borgo medievale, dell’alto lazio (la cicogna per me si è solo sbagliata di qualche decina di KM - solo come latitudine e longitudine) nel quale pero a volte mi sentivo fuori posto!! Ho vissuto la mia adolescenza con un po di rabbia interna che alla fine è esplosa, non contro qualche persona fisicamente, ma contro me stesso! Per questa rabbia che avevo represso a poco a poco ma che cresceva sempre di piu ho deciso di lasciare il mio “paese di campagna” trasformandolo ormai in un porto di mare, però un porto sicuro, dove andare a rifugiarmi quando ne ho voglia staccando la spina da quella che è la vita frenetica e cittadina!
Magari sono arrivato tardi, almeno cronologicamente, per quanto riguarda la figura di EVA ma ha sempre affascinato anche me; non mi vergogno di dire che non sei il solo a conoscere i testi, e i cori del musical (una volta conoscevo anche le coreografie) e che oltre a lei sono cresciuto con altri “miti” piu propri alla mia generazione (quella etichettata come “Generazione X”)
Ho scoperto Eva all’inizio degli anni 90, qualche anno prima del musical con Madonna (che peraltroio adoro sia nel film che per tutto il resto), e ormai adolescente ho cercato di capire il piu possibile di questa storia che mi ha subito affascinato!! Sono un tipo molto curioso..anche troppo a volte!! Mi sono ritrovato poi ad affrontare di nuovo qualche anno dopo, quando esplose la EVITA-MANIA grazie al film sempre con le musiche di Andrew lLoyd Webber, questa figura che qualche anno prima aveva un “non so ché” di magico e accattivante!! Ho letto quello che sono riuscito a trovare su alcuni libri, non c’era ancora internet come lo intendiamo oggi e quindi le risorse erano un po’ più limitate, però il senso di “giustizia” e di amore per il popolo trasudava così forte da ciò che ho potuto trovare che era difficile rimanerne poco coinvolti!
Questa mia passione per personaggi e fatti di altre epoche, o contemporanei ma magari poco consoni ai più o alla grande massa di gente, a volte portava al fatto chele persone ridessero di me o che miprendevanoper strano! A volte ho rischiato anche io di perdere i miei amichetti per questo! Non tutti possono capire! Sono passioni, queste e altre, che se non condivise posso portare all’essere un po isolati! soprattutto nei paesi la cosa è più pesante e opprimente che mai! Quasi soffocante! Ma non mi sono mai sentito di doverle soffocare per gli altri! MAI!
Ormai “lassù” (per “lassù” intendo nel viterbese) mantengo pochi rapporti davvero buoni con le persone, non perché ci siano stati degli screzi ma semplicemente perche il paese che ho lasciato, cosi come la provincia, mi stavano stretti e quindi avendo preso strade diverse dalle persone che frequentavo quotidianamente i rapporti si sono affievoliti. Questione di scelte! I miei anni di liceo li ho passati a volte nell’inadeguatezza; mi sentivo un pesce fuor d’acqua! Leggevo, ascoltavo e vedevo (in tv, radio e sui giornali) cose che i miei coetanei nemmeno capivano a volte (purtroppo per loro) e l’inadeguadezza cresceva! I miei compagni di scuola giocavano a calcetto, o facevano altro! Io dopo anni di nuoto, avevo deciso di smettere per poter studiare e alla fine mi sono trovato appesantito… diciamo pure grasso!! E quindi molte attività che loro facevano (sport, corsa, persino giochi all’aperto) per me risultavano pesanti! Durante il giorno studiavo, e leggevo il piu possibile; il mio sogno era quello di laurearmi e di diventare architetto (direi che fin qui è andata bene), mentre loro – i piu fighetti del paese – si divertivano e come succede spesso in questi casi, a volte ti ridicolizzavano per il livello mediocre delle tue capacita sportive e anche perche sembravi, e non solo apparivi, diverso! Per fortuna ho sempre avuto una stupenda famiglia che mi è stata vicina, e che lo è anche oggi, anche se non vivo più in casa con i miei già da un po di tempo! Sono cresciuto!! Ho avutola forza di cadere piu volte e di rialzarmi!!! Mi sono laureato, ho preso l’abilitazione professionale, ho avuto delle belle storia con persone che difficilmente potrò dimenticare, e altre che non dimenticherò per altri motivi; e ho avuto la forza di sfidare me stesso e di cambiare anche fisicamente! Ho ripreso in mano il mio corpo e la mia vita con orgoglio e ottimismo… IL MIO CORPO!!! Mio e di nessun altro!! Ho avuto la forza di rimodellarlo e di cambiarlo! Come tu sai, perche mi vedi spesso, faccio molta fatica e mi sforzo molto sempre per vedere anche il più piccolo nuovo risultato di miglioramento! Ho gia cambiato forma fisica, ma come ci diciamo sempre… “con impegno, fatica e sudore si può sempre migliorare!!” E per quanto riguarda la mia parte interiore? Sono più sicuro di me, e magari, non per vantarmi, a volte ho una sensibilità piu spiccata di tanti altri rispetto a quelli che passano dei momenti di inadeguatezza come è successo a me e riesco a notarlo molto prima di tanti altri che non hanno mai avuto questi problemi! Mi sento piu completo, mi sento nuovamente io! Ho dei veri amici, pochi ma veramente ottimi, e molti ottimi conoscenti con cui posso dividere le mie passioni (cinema, palestra, musica, viaggio, teatro, culture…ecc) e con i quali passare davvero bene il mio tempo senza sprecarlo!!

Domani sera (Domani 16 Novembre 2007) vedrò, dopo più di un decennio, persone che non vedo dai tempi della scuole inferiori e dai tempi del liceo o della maturita!! Chissà che effetto farà loro vedermi completamente rinnovato!!! Chissaà???? Ma questa è un’altra storia!

Ora chiudo perche forse ho gia invaso troppo lo spazio di questo blog! E per questo ti chiedo scusa! Eheh! A volte sono un po’ logorroico!! Soprattutto quando ci ho riflettuto sopra!
Nel frattempo ti abbraccio! Sei una bella persona anche per quello che pensi e per come ti comporti!!

P.S. Spero di non essere andato troppo fuori tema!!! È sempre stato un incubo!! ehehe

VonPaulus ha detto...

Sei stato semplicemente fantastico.
E sono contento che il mio post ti abbia tirato fuori queste cose.
Ti abbraccio forte.