martedì 20 novembre 2007

Vita da Clubber - Il White Party (Terza Parte)

Ogni tanto saluto qualcuno che è entrato tardi a causa della coda, e quindi ha saltato il rituale descritto sopra: questo fino alle 3 perché dopo siamo tutti amici, i perfetti sconosciuti e quelli che mi fanno francamente orrore e con cui in situazioni normali non scambierei neanche una parola in croce, ma anche, e soprattutto, quelli che prima ti fulminavano se li sfioravi incidentalmente e che ora ti si accasciano addosso dicendoti che sei l’uomo più sexy del mondo e che ti amano da sempre, ancora prima di averti mai visto.

Ora c'è gente sudata dappertutto: quelli che sono evidentemente affetti da iperidrosi sono tutti attaccati a me e mi ballano addosso. Penso a tutte le varietà di funghi della pelle che è possibile prendersi strusciandosi contro corpi sudati (e spesso mal lavati) per cui decido di fissare un appuntamento con la mia dermatologa per il lunedì successivo. Mi trattengo per rispetto dal telefonarle subito, d’altronde sono le 4 del mattino e nonostante sia molto carina e disponibile non credo capirebbe la situazione.

Dopo le 4 mi metto a cercare un paio di amici, sperando che la droga non li abbia uccisi o che non siano scappati, sempre causa droga, con individui poco raccomandabili: nonostante l’annebbiamento la mia indole da madre Teresa rimane sempre molto forte. Missione che il più delle volte fallisce: i miei amici sembrano scomparsi nel nulla: una rapida ricognizione nella zona divanetti, che ormai visti i corpi accasciati mi ricordano più la puntata di E.R. dove un aereo si schianta su un popoloso quartiere di Chicago che normali divanetti da discoteca, non sortisce alcun effetto: ne deduco che sia molto probabile trovarli incastrati in bagno perché, presi da un entusiasmo paragonabile a quello che hanno i polacchi in piazza San Pietro, allo scattare del “richiamino” sono entrati in troppi in una sola cabina…

Alle 4,30 bevo qualche cosa perché ho un inizio di blocco renale e non prendo mai bevande da altri. Sono certo che potrei risvegliarmi la mattina dopo incatenato ad un letto con tipacci in maschera di cuoio che sogghignano in maniera sospetta.

Alle 5 le mie gambe mi odiano. Sono questi i momenti in cui ripenso alla mia vita e mi dico che è ora di crescere, e che se mi vedesse mia mamma si vergognerebbe (anzi, si vergognerebbe ancora di più di quello che faccia già normalmente..)

Alle 6, finalmente, la chiusura. Ed improvvisamente capisco il significato del termine “Liberazione” e perché si continui a festeggiare il 25 aprile.

I miei amici magicamente si materializzano di nuovo, ognuno con diverse esperienze da raccontare. Mi avvicino all’uscita, dove saluto gli stessi che ho salutato all'ingresso, solo che ora sono tutti talmente fuori che non ricordano assolutamente più nulla della loro esistenza, figuriamoci di me. In più vengo ripresentato per l’ennesima volta agli stessi cui sono stato presentato ad inizio serata e svariate volte durante essa, che però ora sono o completamenti comatosi o mi salutano come se fossi il loro amato fratello scomparso nella giungla 10 anni prima. Respingo almeno 5 offerte di chill-out differenti (praticamente orge) e almeno altrettanti inviti a casa per un caffè (orge più ristrette), per cui torno a casa stordito, di solito con un paio di cadaveri nel bagagliaio della macchina che prima erano miei amici. Domani farò il riconoscimento delle salme, ora sono troppo stanco e potrei confondermi.

A casa, finalmente, mi infilo a letto e decido che questo è stato l’ultimo party, lo giuro. Dopo 10 minuti dormo, e ovviamente dopo 12 mi chiama mia madre che sa benissimo che io la domenica mattina mi sveglio prestissimo. E mi racconta gli avvenimenti degli ultimi 15 anni. Dopo aver commentato, non so bene come, e dopo aver deciso di cambiare numero di telefono ed indentità, mi riaddormento, con l’ansia…

Al mio risveglio, dopo un breve sonno tormentato da incubi a base di draghi a tre teste e amenità assortite, mi alzo, mi faccio un caffè e, con il pennarello rosso segno la data della prossima festa….

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente la terza parte, mancava qualcosa che mi spingesse a lasciare un commento...la penultima frase con la mamma che chiama è fantastica e tremendamente uguale per tanti e per molti, sicuramente per me...non sono un grande frequentatore di feste, ma ogni tanto mi butto, complice magari il compagno che parte x il suo lavoro o qualche amico che attaccandomi una corda al collo mi conduce a forza in uno dei Billy o Mukke che ci sono tra Milano e Roma...entro saluti a destra e a sinistra, disagio, 5-10-15 minuti e tutto scompare e mi dico devo venire più spesso e me lo ripeto tutta la notte man mano che il cervello si rallegra e il mondo appare tutto "rosa" complice qualche esaltatore di sapidità che magicamente appare nelle tasche o nelle mani di qualcuno...ma come sempre la notte finisce, come sempre si torna a casa, bhe non sempre ogni tanto accetto un caffè o lo offro e così in allegria si destruttura completamente la domenica...il momento di mettersi a letto arriva però e in contemporanea mi maledico...al risveglio non segno subito la data della prossima festa, ma cerco di organizzarla e subito a casa mia:-)

Antonio