venerdì 23 novembre 2007

Vita da Suddito - Avanti Savoia!

Da persona romantica quale sono io, ho sempre vissuto nel passato, e la dinastia dei Savoia ha sempre accompagnato le mie fantasie di bambino disfunzionale. Non avevo bisogno di immaginarmi Zorro per vivere delle avventure bellissime e emozionanti, mi bastava pensare al Piemonte dei secoli passati, quando un piccolo ed aggressivo Ducato a cavallo delle Alpi si ritagliava, a differenza di tutti gli altri inutili staterelli del mondo civilizzato, uno spazio al tavolo con le grandi potenze dell’epoca. Mi vedevo al fianco di Testa di Ferro nella luminosa notte di San Lorenzo, quando tutto stava incominciando e Torino si apprestava a diventare capitale, o mi fingevo corriere diplomatico al servizio del genio del marchese d’Ormea, cavalcando nelle scure notti per portare dispacci importantissimi al mio Duca, e prode ufficiale dei dragoni al servizio del principe Eugenio nelle sue epiche imprese contro i Turchi, da Vienna alle mura di Belgrado.

Sognavo battute di caccia nei boschi di Stupinigi con Vittorio Amedo II, il primo Re, e lunghe conversazioni al Castello del Valentino con Cristina di Francia e con Carlo Alberto, che con il suo coraggio avrebbe portato l’intero stivale ad essere, alfine, un unico e unificato Piemonte.

Certo, se proprio si va per il sottile, anche la dinastia aveva mostrato degli aspetti oscuri, se non tragici: il Re Buono che ordinava di sparare sulla folla, e Bava-Beccaris che eseguiva, o il re nano che consegnava l’Italia nelle mani del fascismo, la scaraventava nella tragedia della seconda guerra mondiale, perseguitava gli ebrei e in sovrappiù ignominiosamente, decideva di fuggire verso Pescara anziché recuperare un po’ di dignità e rimanere a difendere la propria capitale.

La meteora del re di Maggio aveva gettato un po’ di luce, e sembrava che qualche cosa ancora fosse vivo delle grandi glorie famigliari, non fosse altro che per la sua attenzione alle ragioni del Regno e per la consapevolezza che un suo gesto, doloroso come l’accettare l’esilio, avrebbe risparmiato al paese una sicura e sanguinosa guerra civile.

Nonostante tutto ciò, le tare dovute agli incroci fra consanguinei, avevano colpito duramente anche i Savoia. E se in altre casate avevano provocato emofilia, disgrazie fisiche, nanismo, dissolutezza e altri allegri disastri tutto sommato sopportabili, nei Savoia ne avevano prodotto uno sicuramente più grave ed insostenibile: l’idiozia.

Ora, con ogni probabilità il morbo della cretinaggine era già presente in maniera strisciante nella famiglia, e sicuramente in passato più di un rappresentante della Real Casa ne aveva mostrato in maniera eclatante i segni, ma un insieme di concause, tra cui il rispetto formale verso la famiglia del Re, la scarsa efficacia dei mezzi di comunicazione e una sana abitudine a relegare i rampolli deficienti in qualche castello sperduto e a dimenticarsi della loro esistenza, avevano fatto si che il decoro e la decenza non ne fossero mai intaccati.

Purtroppo i tempi sono cambiati, e con essi anche le possibilità di nascondere le magagne dovute alle evidenti mancanze intellettive, tanto che l’ultima generazione si è resa protagonista di una serie di nefandezze da basso impero che Caligola e Nerone ne sarebbero davvero fieri.

C’è l’erede al trono che spara su turisti placidamente stravaccati al sole e ne esce impunito, che maneggia soldi sporchi in compagnia di balordi impresentabili e che si arricchisce vendendo armi in Medio Oriente. Che si fa intercettare al telefono mentre ordina del sesso a pagamento con zoccole di terz’ordine, il tutto usando modi di tale volgarità che nelle tombe reali di Superga ancora si stanno rivoltando come kebab, e si fa sbattere in prigione e poi agli arresti domiciliari ai Parioli, che sono anche peggio delle galere lucane.

C’è la moglie, svizzera per giunta!, dell’erede al trono, ex campionessa di sci nautico (mica merda) ed ex fenomeno da baraccone nei parchi di divertimento della Florida, nota per i suoi lifting mal riusciti, per l’avidità che trasuda da ogni poro e l’inquietante cofana d’acciaio che orna la sua regale testa.

E c’è il principe con la pronuncia blesa che ha sposato un’attricetta affascinante come Stanlio, che tifa juventus (cosa, questa davvero insopportabile…), che minaccia di scendere in politica (fortunatamente dalla parte sbagliata), che sponsorizza marche di abbigliamento burine ed elargisce onorificenze a mafiosi di mezza tacca come gli avi facevano con Cavour e d’Azeglio.

E ora questa allegra combriccola, dopo essersi esposta al pubblico ludibrio, ed aver affossato per sempre ogni residua dignità, ha il coraggio di chiedere la restituzione dei beni che gli sono stati confiscati alla fine della guerra.

Davvero impagabili.

Ora il problema è molto serio, e oltre a urtare il senso comune dello Stato potrebbe anche costare un sacco di soldi a noi poveri contribuenti, che paghiamo le tasse e che non abbiamo voglia di vederle spese in parcelle di avvocati per le richieste di questa specie di corte dei miracoli in salsa svizzera.

L’unica scelta da fare potrebbe essere dolorosa, ma porterebbe sicuramente ad una soluzione rapida: restituiamogli qualcosa. Il Quirinale, ad esempio.

Ridiamoglielo e speriamo che ci vadano ad abitare: è un palazzo enorme, sterminato, e loro sono talmente stupidi che nel giro di poco tempo ci si perderebbero dentro.

E finalmente non ne sentiremmo parlare mai più.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

W L'Italia e gli italiani, viva quel baraccone maleodorante che si chiama Parlamento, viva la nostra bandiera che al centro è bianca bianchissima senza simboli e stemmi, viva Clemente e Romano, Silvio e Lamberto, Walter e Pierferdinando e chi più ne ha più ne metta.

Basta poco per farci apprezzare il Paese dove nonostante tutto si resce a vivere, basta un blog per illuminarci su cosa resta dei Savoia...gli diamo il Quirinale? Io ho un'altra idea, un'idea che vedo ogni mattina andando a lavorare, Rebibbia e tutti quelli che ci sono dentro, ci penseranno loro ad onorare la Casa reale.

Antonio

VonPaulus ha detto...

proprio quello...

teniamoci stretto quello che abbiamo perchè avrebbe potuto andare molto ma molto peggio!

te la immagini Marina Doria come regina? Dio!

Anonimo ha detto...

Marina Doria!!!! nooooooo meglio La Bindi o la Turco:-)

Bhe non esageriamo, come regina mi piacerebbe ad esempio la Ricky Martin e in subordie l'Ornella Vanoni... (gli effetti del venerdi pomeriggio)

VonPaulus ha detto...

La Vanoni però è l'unica donna al mondo ad avere un lifting fatto peggio di Marina Doria...

Anonimo ha detto...

Lifting la Vanoni? Ma quando ma dove, 73 anni e non si è mai fatta ritoccare!!!!! Sono le solite voci che mettono in giro i giornali

grrrrrr

Anonimo ha detto...

E' vero Paulus..la Vanoni non si è mai sottomessa al bisturi.. ha preferito semplicemente un fiocco di pelle legato dietro al collo come uno chignon!!!
E come regina d'Italia ci vedrei meglio Ivana Tramp ha un area molto più regale e sobria...e saprebbe tenere gli animi italiani sull'attenti!

L'inimitabile J.

Unknown ha detto...

splendida

Anonimo ha detto...

Paolo, sei Mitico! :-)
Stefanone

Anonimo ha detto...

Mai letto un quadretto così esilarante e allo stesso tempo illuminante di quei beceri componenti di una casata nobiliare, che nei secoli ha avuto solo qualche raro barlume di lucidità!
Sei sempre più mitico e per me, adorabile.
Ti amo

Tonino