giovedì 13 dicembre 2007

Vita Quotidiana - L'orrendo segreto di Alberto Stasi!

Come ogni giorno, anche questa mattina prima di arrivare nel mio ufficio sono passato all'edicola di fiducia, e ho acquistato la solita copia de La Stampa, il quotidiano che costituisce l’ultimo legame con la mia città e la mia amata terra d’origine.

Oltre alla fine del blocco dei tir, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto il mondo industriale e non solo (so di amici residenti tra Parma e Reggio Emilia molto seccati perché le piazzole dove si pratica la caccia al camionista erano desolantemente deserte in questi giorni), all’ennesima grana giudiziaria del Gran Venditore di Auto Usate Berlusconi (sai la novità… ma in galera mai, neh?), sono rimasto sconvolto dalle nuove accuse piovute su Alberto Stasi, unico sospettato nel ben noto delitto di Garlasco.

Ebbene, il titolo a centro pagina, che troneggiava sotto un’inquietante fotografia del nostro, era testualmente “Foto Hard nel PC di Alberto”.

Oddio! Notiziona!

Ora, vorrei tanto sapere: ma questi benedetti giornalisti dove li vanno a prendere? Faranno dei concorsi apposta? Ma qualcuno crede ancora che esista un qualsiasi essere umano fra i 14 e gli 85 anni, soprattutto di sesso maschile ma non ci ci metterei la mano sul fuoco, che non scarichi abitualmente tonnellate e tonnellate di turpitudini in formato digitale? Ma da dove vengono questi pennivendoli illuminati?

Se per caso dovessero mai sequestrarmi il computer, verrei accusato di tutti i delitti rimasti senza colpevole dal 1930 ad oggi. E credo che parte dei delitti considerati risolti sarebbero riesaminati per trovare tracce della mia evidente colpevolezza!
Ho un archivio sul mio PC che farebbe impallidire anche un maniaco sessuale: in più, visto che la mia attitudine ad essere ordinato e metodico ha origini astrologiche, le immagini le ho catalogate elegantemente per perversione, posizione, colore dei partecipanti, numero dei partecipanti, specialità praticata, variazione della specialità praticata e via così.

Poi però, passata l’ondata di indignazione, e dopo aver cancellato alcune cartelle di files veramente troppo compromettenti, per cui avrei potuto essere mandato direttamente alla sedia elettrica senza passare dal via, mi decido a scorrere l’articolo e mi accorgo che forse forse questa volta sono in torto.…
Scopro infatti, seguendo la ricostruzione del brillante editorialista-censore, che il computer del povero Alberto era rimasto “in funzione soltanto 3 minuti: il tempo di scaricare una donna seminuda

Una donna seminuda????

Non ci posso credere! Ecco la vera prova della colpevolezza!
Perché se uno studente di 24 anni, timorato e insospettabile, studente modello, fidanzato fedele e affidabile, stava scaricando una donna mezza nuda, e non una foto di qualche orgia a 7 con delle trapeziste bulgare, una banda di negri allupati e dei cavalli imbizzarriti non può che essere, senza alcuna ombra di dubbio, il crudele colpevole dell’efferato omicidio!

Quindi, caso finalmente risolto, e portate subito il mostro in galera!!!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

...cacchio!!!!! ... non sapevo di aver commesso insieme a te tutti i delitti rimasti senza colpevole dal 1980 ad oggi (io mica ho cominciato nel '30 come te... VECCHIA!)
...io però sono un pivello... le archivio solo per mese in cui le scarico...
...quand'è che ti vengo a sistemare il computer?

il Piccolotto Mascherato

VonPaulus ha detto...

è meglio di no... ho una cartella tutta dedicata a te e alle zozzerie che combini...

Anonimo ha detto...

The Piccolotto X Files
...mmmmhhhhh... cartella rovente!!! ... la prendi con le presine? ... ah, no!... tu e la cucina siete due mondi sconosciuti l'uno all'altra!

il Piccolotto Mascherato

Anonimo ha detto...

perfettamento d'accordo.
e comunque anche le donne hanno il loro archivio, solo che di solito è più raffinato.

Angelo Ventura ha detto...

Parole sante!